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Re: VMS Root Morphology
>I'll see if I can obtain some additional information on this herbal.
the web page for the "biblioteca universitaria di bologna" is
http://www.bub.unibo.it
I searched it very hard and it does not give me access to an "erbary" or
"manuscript" section.
>If I can
>interpret the associated Italian commentary correctly, it appears that >it
is
>written in a specialized technical terminology ("una terminologia >tecnica
>specialistica") which might mean that it too is encrypted. Sound >familiar?
I translate the text for you:
<start>
Successivamente, nel I secolo d.C., l'erbario figurato di PEDANIO
DIOSCORIDE, intitolato De Materia Medica Libri Quinque, rappresentò il
miglior trattato di botanica per tutto il Medio Evo fino al Rinascimento. Le
descrizioni delle piante (circa 600) sono esteriori e talora inesatte,
tuttavia quest'opera si distingue dalle precedenti (come quelle di Cratevas
e di Sestio Nigro) per una maggiore sistematicità e alcuni nomi di piante in
esso riportati sono ancora validi come nomi di attuali generi, quali
Anagallis, Anemone e Aristolochia.
L'opera di Dioscoride venne ripetutamente copiata e tradotta in molte
lingue, dall'inglese al francese, al tedesco e persino all'arabo e al
persiano. Tale lavoro di copiatura fu spesso eseguito con imprecisione,
superficialità o libera interpretazione, dando origine nel tempo a
grossolane modificazioni che spesso hanno stravolto il ritratto iconografico
originario, falsando i caratteri morfologici a tal punto da rendere
irriconoscibile la pianta.
L'opera originale di Dioscoride non ci è pervenuta; particolarmente noto è
il codice detto Costantinopolitanus, risalente al 512 d.C, opera manoscritta
con preziose illustrazioni conservata alla Nationalbibliothek di Vienna.
Questa modalità di studiare, descrivere e raffigurare le piante,
interpretando e modificando, se non addirittura copiando, le conoscenze
degli autori classici si mantenne molto a lungo, fino a buona parte del 16°
secolo.
L'interesse ed il significato storico di questi erbari manoscritti, spesso
su papiro o pergamena, è indiscutibilmente di eccezionale pregio.
Occorre, tuttavia, precisare che una descrizione botanica scientificamente
corretta richiede l'uso di una terminologia tecnica specialistica che
compare solo molto tempo dopo, con Linneo, nel 18° secolo.
Fino a quel momento le descrizioni risultano, quindi, brevi e in gran parte
fondate sull'analogia, raramente a carattere naturalistico, ma il più delle
volte filosofico, magico e permeate di astrologia e occultismo.
<end>
<start translation> (sorry for my poor english)
After that, in the 1st Century AD, Pedanio Dioscoride's illustrated erbary,
called De Materia Medica Libri Quinque, was the best botanic treaty for all
the Middle Ages until Rinascimento. The plant's descriptions (about 600) are
exterior (?) and sometimes inaccurate, however this work is different from
the former ones (such as Cratevas' and Sestio Nigro's) because of a better
"filing system" (?) and some plant's name written in the book are still
valid, such as Anagallis, Anemone and Aristolochia.
Dioscoride's work has been copied many times and translated in many
languages, from english to french, to german and also to arab and persian.
Such copying was often done with imprecision, superficiality and free
interpretation, and caused some gross modification that frequently changed
the plant's drawing so much that it couldn't be anymore recognized.
Dioscoride's original work hasn't survived to our days; but it's
particularly famous a codex with precious illustrations, called
Costantinopolitanus, written in the 512 AD, now stored in the
Nationalbibliothek in Vienna.
This habit of studying, describing and drawing plants by interpreting,
copying and modifing classical author's knowledge was in use until late 16
century.
The interest and historical value of these manuscript herbaries, often on
*papiro* (cannot translate!) or vellum, is, without doubts, exceptional.
We must, however, stress that a scientifically correct botanical description
needs a specialistic terminology that was introduced many years later, with
Linneo, in the 18 century.
Until that moment descriptions are brief and mainly based on analogy, seldom
on a naturalistic base, but most times on a philofical and magical base and
they were full of astrology and occultism.
<end of translation> again, sorry for my poor english.
As you can see, the text is not very useful.
Gabriele